Il nuovo anno è iniziato come era
finito quello vecchio. Nel segno dell'odio. Rimango sempre stupito
della violenza verbale che infesta la Rete. È successo che, dopo
mesi di silenzio e di congetture, abbiamo saputo che fine abbiano
fatto Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, le due italiane rapite in Siria. Leggendo qua e là i commenti apparsi sui social network e sui
forum di alcuni tra i maggiori quotidiani online nostrani ho provato
disgusto. Lo stesso sperimentato nel corso degli anni in occasione
del rapimento e l'uccisione di Fabrizio Quattrocchi e di Stefano
Baldoni in Iraq, dei sequestri di Giuliana Sgrena, Simona Pari e
Simona Torretta sempre in Iraq, e poi ancora l'omicidio di Vittorio
Arrigoni in Palestina. Mi fermo qui, ma l'elenco potrebbe continuare.
Trivialità. Insulti. Giudizi tranciati
con l'accetta. Per la gran parte dei lettori che hanno lasciato un
commento, le due italiane meritano di essere abbandonate in mano ai
loro rapitori, torturate, stuprate, vendute come schiave sessuali.
Magari anche decapitate. Se la sono cercata, luride puttane. Come se
l'era cercata Quattrocchi, il mercenario. O Baldoni, l'ingenuotto che
si credeva un giornalista d'assalto.Tutti disprezzati e dileggiati, per motivi diversi.
Non siamo più un popolo civile.
Preferiamo scannarci tra noi. Meglio ancora se sul web. Ne avevamo già scritto. L'ultima frontiera dell'autocompiacimento, il non luogo
dove tutto ci è permesso. Dove se diffamiamo e calunniamo,
minacciamo e ingiuriamo, crediamo di farla franca. Perché abbiamo
l'illusione che il bersaglio dei nostri improperi non ci possa
ammonire, correggere, se necessario denunciare alle forze
dell'ordine. O, più semplicemente, perché non abbiamo di fronte
nessuno che ci possa prendere a calci nel culo per le cazzate che
scriviamo. Ci autoassolviamo. Tacciamo gli altri di buonismo smielato
perché in una società competitiva come quella contemporanea fa figo
essere bastardi. Come se il buonsenso fosse per forza una colpa.
L'individualismo, la tutela degli interessi di bottega, ci hanno
impoverito, non solo nel portafogli. Facciamo a pezzi quel poco di
solidarietà civile che ci rimane (e che per certi versi ha sostenuto
l'Italia nei decenni passati) e non capiamo che così facendo siamo sempre più
abbandonati a noi stessi, in balia degli eventi e di chi decide per noi.
Siamo già schiavi.
Restiamo umani.
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